Chirurgia Proctologica

Emorroidi

Il tessuto emorroidario è parte della normale anatomia ed ha una funzione specifica nel meccanismo di continenza; esso può essere soggetto a fenomeni flogistici, trombotici o di sanguinamento.

Le emorroidi vengono così classificate:

  • I grado: sanguinano ma non prolassano;
  • II grado: prolassano durante lo sforzo defecatorio ma rientrano spontaneamente;
  • III grado: il prolasso emorroidario deve essere riposizionato manualmente nell’ano;
  • IV grado: il prolasso emorroidario è permanentemente esterno e non può essere riposizionato manualmente all’interno.

La diagnosi di malattia emorroidaria viene effettuata con un attento esame clinico seguito da un esame anoscopico che consente una valutazione del canale anale.

Le possibilità di trattamento sono molteplici (legatura elastica, emorroidectomia con ultrasuoni e radiofrequenze, prolassectomia secondo Longo) ma emergente in Italia e all’estero è l’intervento di legatura delle arterie emorroidarie doppler guidata che consente di ridurre l’apporto vascolare ai cuscinetti emorroidari riducendo, così, la congestione degli stessi e gli episodi di sanguinamento.

In presenza di prolasso muco-emorroidario (emorroidi di III e IV grado) è possibile praticare una plicatura longitudinale della mucosa del canale anale con conseguente risalita del prolasso mucoso e dei cuscinetti prolassati (lifting) all’interno del canale anale, loro sede naturale.

Tale tecnica è eseguita in anestesia locale, in regime di day surgery e consente una rapida ripresa della vita normale.

Fistole

Per fistola si intende una comunicazione patologica, di forma tubulare, tra due strutture o tra due cavità dell’organismo o tra esse e l’esterno.

Le più frequenti sono le fistole ano-rettali, che mettono in comunicazione il canale anale o più raramente quello rettale con la cute perineale, e le fistole sacro-coccigee che mettono in comunicazione una cisti pilonidale con l’esterno.

L’intervento di asportazione di una fistola, che pone vari gradi di difficoltà legati alla sede ed agli organi coinvolti, prende il nome di fistulectomia; nel caso essa venga semplicemente aperta e messa a piatto si parla di fistulotomia.

Altre volte il coinvolgimento di notevole quantità di tessuto sfinteriale richiede il posizionamento di un drenaggio (setone) che consente una fistulotomia graduale.

Gli interventi per patologia fistolosa vengono effettuati in regime di day surgery in anestesia locale o loco-regionale.

Ragade

La ragade anale è un’ulcera lineare dell’ano situata il più delle volte sulla linea mediana posteriore.

Il sintomo caratteristico della sua presenza è il dolore parossistico ed urente ad ogni defecazione, che può durare da pochi minuti ad alcune ore talvolta associato alla perdita di qualche goccia di sangue rosso vivo.

La diagnosi è clinica.

Più della metà delle ragadi anali guariscono da sole o mediante una terapia medica ed accurate norme igienico alimentari.

Buoni risultati hanno dato l’utilizzo di pomate alla nitroglicerina, l’applicazione di tossina botulinica e l’utilizzo di dilatatori anali.
Quando tali metodi falliscono, l’intervento chirurgico diventa la terapia di scelta; esso consiste nel sezionare in maniera modulata la parte inferiore delle fibre del muscolo sfintere anale interno.

L’intervento è praticato in anestesia locale in regime di day surgery.

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